"Ricordando" dal Libro di ACR "la Finestra e i Ricordi" di Repo
Ripensando alla vecchia Baggio della mia infanzia, si destano in me nostalgici
ricordi. Tutto il mio mondo ruotava tra la via Rismono,la via Anselmo da
Baggio dove frequentavo la scuola e la via Comozzi, nella quale ho abitato
durante gli anni della mia adolescenza. Ci si accontentava di poco allora,
bastava una piccola bambola di celluloide con la quale giocare e fantasticare
per ore. Ricordo: le lunghe estati, l'allegro vociare di noi bambini che dava vita al cortile, non v'erano orari stabiliti da regolamenti, eravamo liberi di giocare a palla,alla corda, al telefono senza fili, costruito con una corda e due barattoli. Giocavamo in gruppo al "mondo" saltando per ore nella caselle tracciate sul selciato con un pezzo di mattone, lanciandovi prima una pedina ricavata da un piatto rotto o da un frammento di bottiglia clorata. Eravamo circondati dal verde, i prati si estendevano ininterrottamente intorno alle cave e oltre l'ospedale militare,
che allora sembrava il confine di Milano con la periferia di Baggio. I fossi e i
fontanili traboccavano d'acque limpide e brulicavano d'ogni di vita, vi
gracidavano molteplici le rane e sui cigli volavano tante varietà di libellule.
Nei giorni estivi più caldi, si trasformavano in piccoli lidi balneari: a quei
tempi, non tutti si potevano permettere le vacanze al mare. Come descrivere
lo spettacolo suggestivo delle buie sere d'estate? Allora, il buio era veramente
buio, i lampioni erano illuminate dalla luna, quando c'era. Dai folti rami dei
cespugli sbucavano e sparivano tanti piccoli lumicini intermittenti: erano le lucciole, le care amate lucciole, che ora purtroppo,non vediamo più. (segue)